I recenti incidenti nucleari verificatisi in Giappone e l’emergenza tuttora in corso inducono ad alcune riflessioni sulla Tecnologia. Le conoscenze scientifiche e tecnologiche di cui l’uomo dispone hanno consentito la progettazione di macchine talmente potenti da poter minacciare - in casi di gravità particolare - la sopravvivenza stessa della razza umana. Questo dato di fatto non va mai dimenticato e deve costituire un punto di riferimento fondamentale per qualunque riflessione intorno al progresso e al cammino di civilizzazione dell’umanità. Occuparsi in modo serio e responsabile di Tecnologia - e del suo insegnamento - significa anche a nostro avviso assumere questo orizzonte culturale e affrontare con intelligenza le complesse questioni che esso pone. Si tratta di cercare soluzioni per problemi non tanto di ordine strettamente tecnico quanto di ordine etico, filosofico, forse anche spirituale. E’ fondamentale che nell’insegnamento della Tecnologia si rafforzi e si estenda la dimensione critica e riflessiva, che non si esaurisca o affievolisca la necessità e l’urgenza della problematizzazione, della messa in discussione, della costante verifica. E che si eviti il rischio di una pura e semplice trasmissione di tecniche: schemi operativi e procedurali scollegati dalla contemporanea e cruciale ricerca di un senso.
Scriveva il grande Renè Berger nel suo saggio “Il nuovo golem” (1991):
Ogni tecnica, anche se indica un insieme di procedimenti, non si riduce all'efficacia del fare; la tecnica infatti implica una sorta di conoscenza, la quale, seppur vagamente formulata e non meno vagamente sentita, sfocia su una forma di intenzionalità, su un rudimento di coscienza. Così l'”innovazione” tecnica è gravida di una “visione” che emerge, si afferma, si diversifica man mano che si sviluppano usi nuovi, spesso inattesi, a volte addirittura imprevedibili.
pienamente d'accordo su questo aspetto della Tecnologia che cerco continuamente di trasmettere ai ragazzi ai quali mi trovo davanti,futuro di tutti noi.
RispondiEliminaPensare, progettare, fare con consapevolezza a 360° è fondamentale e quindi continuerò a provarci...
Salute colleghi e Buon Lavoro
Mauro Dallarmi